Madre Anna Sardiello, al secolo: Carolina, Carmela, Geltrude, nasce a Francavilla Fontana (BR) il 20 Luglio 1894, da Vincenzo e Teresa Casalino.
Questa agiata famiglia era stata allietata dalla nascita di Raffaele, Salvatore e Teresa.Carolina viene battezzata il 24 Luglio 1894 nella insigne Collegiata del SS. Rosario e all’età di 3 anni, secondo l’usanza del tempo, riceve il sacramento della cresima.
Resa forte dal germe della santità, acquisito con i Sacramenti ricevuti, trascorre la sua infanzia e la fanciullezza nella serenità della vita familiare, dalla quale riceve una salda educazione cristiana soprattutto per merito della mamma. Ma il lutto viene presto a turbare la gioia e l’armonia della famiglia, infatti nel 1917 muore la mamma e dopo 3 anni muore anche il padre.
Nel 1918 consegue il Diploma di abilitazione per l’insegnamento nella Scuola Elementare, ma nel suo cuore cresceva già il desiderio di Consacrarsi al Signore nella Vita Religiosa, desiderio che già era sorto anche nella sorella Teresa che, a causa dei lutti familiari e per la sua malferma salute, non aveva ancora potuto attuare.
Lasciandosi consigliare docilmente dal suo Direttore Spirituale, il 22 Novembre 1922, andò a Roma ed entrò a far parte delle Suore dell’Apostolato Cattolico, fondate da San Vincenzo Pallotti. Iniziò così la sua formazione religiosa, e l’anno seguente, il 18 Luglio 1923, indossò l’abito religioso ed entrò nel Noviziato: da oggi in poi Carolina viene chiamata suor Anna. Il desiderio ardente della santità e la sua fervente preghiera contribuirono a formare la Religiosa secondo lo spirito e gli insegnamenti di San Vincenzo Pallotti, da cui apprese l’amore a Gesù eucaristia e a Maria Ss., venerata dal Santo con il titolo di Regina degli Apostoli. Il 21 Luglio 1924 sigillò il suo sposalizio con Gesù mediante l’emissione dei 3 voti: Povertà, Obbedienza e Castità. Dopo la Professione fu destinata in diverse Case dell’istituto: Cusano Mutri, Napoli, Velletri per esercitare il suo apostolato. Dovunque e con tutti lei portava la sua dolcezza, la sua amabilità, la sua serenità, la gioia di essere Sposa di Cristo. era per le Consorelle un modello, restando sempre umile e premurosa con tutte, ogni sua azione era impregnata di quell’Amore che riceveva da Gesù e che lei ricambiava amando il prossimo. La preghiera era per lei il sostegno quotidiano, e col passare del tempo cresceva in lei l’amore a Gesù Eucaristia esprimendolo in Adorazione, Lode, Riparazione, Immolazione, Offerta di tutta se stessa. Anche di notte, con il permesso della Superiora, andava in Cappella per stare in compagnia di Gesù e per riparare i peccati che Egli riceve nel SS. Sacramento. Si delineava così la caratteristica particolare della sua spiritualità: l’Eucaristia era per lei: Amore-Riparazione-Riconoscenza.
Nel Settembre del 1936 fu chiamata a Roma per assumere l’incarico di Maestra delle Novizie e delle Postulanti; lei, ubbidendo accettò l’incarico e tornò a Roma. Questa nuova missione la esplicò con dolcezza e competenza, formò le nuove Religiose secondo lo spirito del fondatore, edificandole con il suo esempio, perchè in lei traspariva l’unione intima con Dio, vivendo sempre e solo per Lui e con Lui. La sua amabilità era evidente anche quando era costretta a fare delle correzioni, l’amore materno con cui si esprimeva addolciva ogni cosa, e la sua dolce fermezza contribuiva a formare religiose degne del nome.
Finito il mandato di Madre Maestra, nel 1941, fu trasferita a Servigliano, dove fu superiora, esprimendo anche in quell’incarico la sua competenza e la sua dolcezza materna, come si addice ad un cuore pieno di Dio. Durante la permanenza a Servigliano, il 26 Ottobre 1946, fu richiamata a Roma perchè il Capitolo l’aveva eletta Superiora Generale delle Suore dell’Apostolato Cattolico.
Consapevole che l’autorità è servizio, accettò l’incarico sapendo essere quella la volontà di Dio e guidò la Congregazione con dolcezza e fermezza, restando disponibile all’attuazione dei disegni di Dio.
L’anno seguente le fu offerto, da parte delle signorine Monaco, la possibilità di andare a San Prisco (CE), nella Arcidiocesi di Capua, per esplicare il suo apostolato con la peculiare caratteristica della Riparazione Eucaristica. Lei, donna forte e piena di fede, intuì essere quella la volontà di Dio, e superando dissidi e incomprensioni, chiedendo consiglio a persone sagge e illuminate, il 30 Aprile 1948 partì per San Prisco seguita da un piccolo nucleo di Religiose. Aiutate anche dall’Arcivescovo di Capua, Monsignor Salvatore Baccarini, iniziò l’Opera della Riparazione, e con l’incremento delle vocazioni del nuovo istituto, nel 1963 ebbe già l’approvazione diocesana della “Congregazione delle Suore Eucaristiche”, al qual nome poi aggiunse :”di San Vincenzo Pallotti”. Così, restando legata spiritualmente a San Vincenzo Pallotti attuò il desiderio dell’Amore e della Riparazione all’Eucaristia. Inculcò nelle sue figlie spirituali l’amore all’eucaristia e ne diffuse il culto attraverso le opere di apostolato che le religiose continuano a svolgere in tutti i campi: insegnando nella scuola, educando la gioventù, nella catechesi, nell’animazione liturgica, nell’assistenza alle anziane e alle inferme, confezionando le ostie per il santo Sacrificio.
Le case ove le Religiose svolgono il loro apostolato ben presto si moltiplicarono e il 9 Giugno 1973 l’Istituto ebbe l’approvazione pontificia.
Madre Anna continuò a governare l’Istituo da lei fondato fino alla morte, con amore, dedizione e spirito di sacrificio, chiedendo sempre al Signore di benedire l'”Opera Sua”. Tendeva sempre vigile alla perfezione e incitava le religiose ad essere sentinelle dell’Eucaristia nell’adorazione e nella continua offerta della propria volontà a colui che con Amore e per Amore le aveva chiamate ad essere Sue Spose.
Il suo Amore era ardente, la sua Fede incrollabile, la sua Speranza certa.
Chi l’ha conosciuta sa quanta luce brillava nei suoi occhi dopo aver contemplato l’Eucaristia e di quanto amore erano intrise le sue azioni dopo aver contemplato l’Amore.
Restò tra le sue Figlie fino al 22 Luglio 1982, giorno a lei tanto caro per aver ottenuto dal Signore la grazia della conversione di un grande peccatore, e molto tempo prima di congiungersi allo Sposo Divino, lei aveva chiesto a noi tutte di ricordarla il 22 Luglio, e possibilmente il 22 di ogni mese. Il 24 Luglio fu sepolta nel Cimitero di San Prisco nella Cappella delle Suore Eucaristiche, e il 22 Luglio del 1994, nell’anno centenario della sua nascita, fu traslata nell’atrio della Chiesa Madre. La sua fama di Santità continuò a crescere ed il 22 Luglio del 2014, si diede ufficialmente inizio all’inchiesta Diocesana per il riconoscimento dell’Eroicità delle sue virtù. Il 7 Settembre del 2016 alla presenza dell’Arcivescovo di Capua, Monsignor Salvatore Visco, le sue spoglie mortali furono definitivamente traslate nella nuova Cappella costruita nel pian terreno della Casa Madre, dove ogni giovedì le Religiose si dedicano all’Adorazione Eucaristica coinvolgendo anche i laici.