CONVEGNO SULL’EUCARISTIA, COME FONTE E CULMINE NELLA SPIRITUALITÀ E NELLE OPERE DI SAN VINCENZO PALLOTTI E MADRE ANNA SARDIELLO.

Benvenuti, nella nostra casa.

Saluto con gioia le insegnanti e naturalmente tutti i sacerdoti, religiosi e fedeli presenti.

Questo momento per noi suore Eucaristiche è una opportunità perché vogliamo mettere in risalto l’essenzialità del Carisma che puntualizza la necessità della  Riparazione Eucaristica, dono della nostra Fondatrice la Serva di Dio Madre Anna Sardiello.

L’Inchiesta Diocesana sulla vita e sulle virtù di Madre Anna è iniziata a Capua il 22 luglio 2014 e si è chiusa in San Prisco il 9 giugno 2019, solennità di Pentecoste.

Ringrazio coloro che hanno collaborato per il processo Diocesano: don Francesco Pappadia, don Sabatino Sciorio, don Gianluigi Valente, il postulatore in fase diocesana don Antonio di Nardo e il postulatore don Nicola Gallucci per la fase Romana.

In questo periodo si sta svolgendo una istruttoria supplementare dell’Inchiesta.   Ringrazio tutti coloro che si stanno prodigando per il completamento, sia i Sacerdoti impegnati, sia coloro che, con la loro testimonianza, stanno arricchendo i punti salienti della spiritualità di Madre Anna mettendo in rilievo le virtù esercitate in vita.

Mi piace ricordare, a questo punto, un piccolo particolare che emerge dalla biografia della nostra Fondatrice, che per noi è importante ricordare e far conoscere- “Durante la sua vita terrena, con un manoscritto, Madre Anna ci aveva espressamente  chiesto un ricordo particolare per il 22 luglio.  Abbiamo saputo, infatti, che lei in quel giorno aveva ottenuto, con una preghiera costante e fervorosa, una grazia particolare dal Signore: “la conversione di un grande peccatore da lei ben conosciuto”. Quindi ci chiedeva di ricordarci di lei per ringraziare il Signore, non solo il 22 luglio, ma possibilmente il 22 di ogni mese.  Data che per noi rimane indelebile, perché proprio il 22 luglio lei è passata dalla vita terrena alla beatitudine del Paradiso. Per noi ciò è fondamentale, in quanto è come se lei avesse saputo in anticipo la data della sua dipartita”.

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Qual è la spiritualità di Madre Anna! Esaminiamola.

Madre Anna si formò spiritualmente alla scuola di San Vincenzo Pallotti e da Lui ha appreso l’amore e la dedizione all’Eucaristia.

Dopo varie vicissitudini, da Lei vissute con spirito di fede e con fedeltà alla volontà di Dio, arrivò a San Prisco. Con il consenso delle Autorità Ecclesiastiche, iniziò, con zelo e fortezza d’animo ad attuare ciò che l’amore a Gesù Eucaristico le ispirava: dare forma al suo ardente desiderio di essere un’anima eucaristica e conquistare anime che potessero riparare le offese all’Eucaristia.

A coloro che l’hanno seguita ha inculcato uno zelo e un amore ardente all’Eucaristia da irradiare in tutte le opere e le azioni che quotidianamente si compiono. Infatti, la Congregazione delle Suore Eucaristiche di S. V. Pallotti, fondata da Lei, ha come fine specifico: ”L’amore e il culto all’Eucaristia, che i suoi membri esprimono con la loro consacrazione e con cui vivificano tutte le attività e le opere, ravvivando la conoscenza, l’amore e la venerazione del grande dono divino e riparando le offese a Cristo Sacramentato, particolarmente delle anime che mal corrispondono alla sublimità del proprio stato”.   Parlando di coloro che mal corrispondono alla sublimità del proprio stato non dobbiamo pensare solo alla vocazione sacerdotale o religiosa, ma anche allo stato matrimoniale. È una vocazione che deve essere vissuta in pienezza e in continua fedeltà, per non venir meno a ciò che si promette nel momento in cui si celebra questo sacramento. Purtroppo, nella società odierna, quando si parla di dedizione “per sempre” ad un ideale, ci si mette subito in crisi, per cui è indispensabile l’opera riparatrice di coloro che si dedicano a ciò per una vocazione specifica.

Ma vediamo come Madre Anna alimentava quotidianamente il suo amore all’Eucaristia e come si adoperava per ripararne le offese: Era una donna che viveva di intensa preghiera, una preghiera da persona innamorata.  Possiamo testimoniare, noi che abbiamo avuto la possibilità di conoscerla di persona, quante volte entrando in Cappella la si trovava quasi estasiata, a tal punto che bisognava chiamarla più di una volta se si aveva bisogno di parlarle. Fin da giovanissima Religiosa, vivendo ancora fra le Suore Pallottine, desiderava e attualizzava di tener compagnia a Gesù Eucaristia nelle ore notturne. I tempi prolungati di adorazione alla presenza dell’ Eucaristia sono stati dei veri e propri dialoghi interiori con il Signore, una intima rivelazione dell’Amore di Dio che accoglie, nella sua infinita Misericordia, ogni peccatore.

Nella relazione del postulatore Don Nicola Gallucci sulla spiritualità di San Vincenzo Pallotti e di Madre Anna Sardiello, ci sono delle riflessioni a tal punto importanti, che penso siano da non dimenticare. Ecco perché voglio ricordarne alcune valide anche per la nostra attenzione che oggi vogliamo avere sulla spiritualità di Madre Anna.

  • Parlare di Madre Anna Sardiello non è solo collocarsi nell’epoca da lei vissuta, ma anche, naturalmente, scorgere quegli elementi che rendono la sua persona intramontabile, per la profondità del suo pensiero e della sua spiritualità.

Madre Anna con il suo stile di vita ci proietta nell’ottica della gloria futura.

In tale ottica si può vedere l’Eucaristia anche nella sua dimensione trinitaria. L’istituzione di questo sacramento da parte di Cristo e il dono dello Spirito Santo hanno come scopo il renderci partecipi dell’Amore e della comunione della Trinità.

Il mistero trinitario è presente nella celebrazione eucaristica: al Padre è rivolto il rendimento di grazie, il Figlio attua il sacrificio di redenzione, lo Spirito Santo santifica i doni e dona la possibilità di realizzare la comunione tra le membra che si nutrono di questo sacramento.

Non possiamo dimenticare, se parliamo di Madre Anna Sardiello, l’influenza, l’ispirazione, lo stimolo che ha generato in Lei San Vincenzo Pallotti.

San Vincenzo Pallotti, periodo che va dal (1795 al 1850) Madre Anna Sardiello tempo che va  (1894 al 1982), sono due personaggi di un’epoca diversa dalla nostra. Bisogna mettere in evidenza che non soltanto è un’epoca diversa dalla nostra, ma anche che le cose cambiano in tempo rapidissimo, quindi con una ecclesiologia, con una teologia, con un’antropologia molto diversa rispetto a quella che oggi la Chiesa indica, insegna, educa.

Il linguaggio adoperato sia da S. Vincenzo Pallotti, sia dalla fondatrice Madre Anna, può risultare anche talvolta difficile da comprendere. Diversa dalla nostra, è, naturalmente, la visione e la spiritualità della loro epoca.

Desidero mettere in evidenza, ora, gli elementi in comune in S. Vincenzo Pallotti e Madre Anna.

Una prima riflessione viene dalla nostra esperienza esistenziale. Noi siamo per natura esseri relazionali non possiamo vivere da soli. Abbiamo bisogno di essere comunità, sia quella degli amici, sia quella familiare, sia quella religiosa, sia quella presbiterale……. Non possiamo non istaurare legami. Abbiamo bisogno di sentirci in una rete di comunicazione, siamo esseri, infatti, per stare insieme, siamo costituiti per vivere la comunione.

L’Eucaristia come comunione non è il concetto di comunione familiare  o di comunione tra pochi amici. Tutto questo è una cosa molto diversa dal Banchetto Eucaristico.

Questo è un Banchetto fraterno, un Banchetto allargato, un Banchetto senza condizionamenti e senza limiti, è un Banchetto a cui possono essere invitati tutti. Ovviamente c’è però un percorso che la Chiesa ci insegna  attraverso dei suggerimenti. Proprio San Vincenzo Pallotti e Madre Anna S. colgono che la relazione è uno dei primi elementi presenti nell’Eucaristia.

La presenza di Gesù nell’Eucaristia e l’assicurazione da parte di Gesù di rimanere sempre accanto a chi desidera la sua salutare assistenza era una direttiva fondamentale della spiritualità di Madre Anna. L’assenza di relazioni ci porta ad isolarci, ci spinge ad essere vulnerabili. Oggi, infatti, si è sempre  più convinti che l’uomo può essere autosufficiente in tutto.

San V. Pallotti e Madre Anna, invece, sottolineano, non soltanto attraverso la testimonianza della loro vita, ma anche attraverso i loro scritti che l’assimiliazione a Cristo, che genera in noi l’Eucaristia, ci sollecita ad una comunione fattiva con i fratelli e le sorelle.

Dio che si fa cibo, che si fa nutrimento,  in modo sempre più profondo ci permette di diventare dei tabernacoli. Se lasciamo che l’ostia venga assimilata da noi, noi diventiamo un tutt’uno con il corpo e il sangue di Cristo.

San Vincenzo Pallotti e Madre Anna Sardiello, hanno vissuto così intensamente questa dimensione che si sono verificati anche nella loro vita fatti straordinari, come conseguenza della loro profonda unione con il Signore.

Il problema è che noi frequentemente ci accostiamo al sacramento con superficialità. Tale atteggiamento di superficialità è molto evidente nelle parrocchie.

San V. Pallotti e Madre Anna affermano con i loro scritti la possibilità da parte di Dio di renderci come Lui.

Voglio precisare: un Dio che, proprio grazie all’istituzione dell’Eucaristia, fa dono di sé. Sulla Croce Dio si mette in gioco per noi, Dio diventa parte della nostra storia, della nostra vita. Non ha paura di sporcarsi le mani. E’ un Dio che risponde ai nostri bisogni, alle nostre attese secondo la sua modalità di salvezza.

Madre Anna credeva fortemente che Dio accompagna tutte le azioni dell’uomo, segna i momenti più significativi della vita umana, spirituale e religiosa.

San V. Pallotti riceve l’intuizione spirituale per fondare la Società dell’Apostolato Cattolico, per cooperare alla diffusione del Regno di Dio “affinché si faccia un solo ovile sotto un solo pastore”.

Cosi, illuminato dallo Spirito Santo, comincia a coinvolgere anche i laici nell’apostolato, affinché  si impegnino nella diffusione del regno di Dio.

Madre Anna S., invece, come figlia spirituale di San V. Pallotti, è più mistica. Per lei è fondamentale la contemplazione della Presenza di Gesù nell’Eucaristia.

Nelle lettere che scriveva alle sue figlie, infatti, le sollecitava ripetutamente a considerare la presenza di Gesù nell’Eucaristia. Partendo da quella presenza, Lei credeva, insegnava ad ognuna che era necessaria la consapevolezza che tutto scaturiva dal dono di Gesù Eucaristia: le loro giornate, il loro apostolato, le loro attività nei confronti del prossimo. Ogni cosa che facevano era come farlo a Gesù. Le persone devono accorgersi che non sono le suore ad operare ma è Gesù stesso che incontrano attraverso le loro essere  persone consacrate.

L’apostolato, secondo Madre Anna, era che le sue figlie manifestassero in tutte le loro azioni il Carisma: Amore, Riparazione e Riconoscenza.

Lei ha sempre insegnato ad ognuna ad agire con amore e pazienza.

Nelle scuole, ad esempio, aiutare i bambini a sentirsi sicuri, protetti, in modo particolare per quelli più bisognosi di amore ed affetto.

Ai ragazzi del catechismo, nella preparazione ai sacramenti, poi, aiutarli nel comprendere che c’è un Dio che è Padre, ci sta vicino, ci guida. Secondo la sua sensibilità Eucaristica, Madre Anna era convinta che  imparare e ripetere questa giaculatoria “Eucaristia, Sospiro dell’anima mia “.Era, un aiuto per credere che Gesù è il respiro fondamentale della vita umana.

Quando gustiamo l’amore di Dio dal di dentro, quando siamo presi dall’esperienza interiore della soavità dell’amore di Dio, accade qualcosa dentro di noi. Entriamo pian piano nella logica di Dio, incarnata da Cristo per collaborare alla sua opera. Tutto ciò è avvenuto per la nostra Fondatrice

Quando una persona si identifica con l’amore del Signore, tutto è possibile.

E’ diventata realtà ciò che la Madre Anna desiderava: l’Amore ed il culto all’Eucaristia è il progetto dell’opera di Riparazione che noi suore abbiamo come carisma.

La serenità interiore di questa grande anima è mirabile.  La fiducia nella bontà del Signore diventa qualcosa di assoluto nella sua esperienza spirituale.

La Madre ci ricordava spesso che anche noi siamo chiamate a identificarci con il mistero della Riparazione e a vivere con tutta la soavità, a diventare sentinelle dell’Eucaristia, fermento per una società rigenerata e viva attraverso una testimonianza gioiosa. Lei è diventata creatura capace di una tale penetrazione dei misteri del Signore e di una tale comunione fraterna da rendere vera e più viva la testimonianza d’amore per Dio nella vita delle sue figlie. Tutte le sue azioni erano guidate e indirizzate ad un unico scopo: la salvezza delle anime, la riparazione dei peccati e la gloria di Dio. Dall’analisi della sua profonda spiritualità scaturiscono le opere che Lei indica per le sue figlie. Ecco perché per far conoscere, amare, riparare l’Eucaristia, Madre Anna si è servita di tutti i mezzi e di tutte le opere che le sue figlie erano in grado di compiere, quindi:

Confezione delle ostie per il santo sacrificio della Messa,

l’aiuto nelle Parrocchie per la preparazione ai Sacramenti,

la presenza tra la gioventù dell’Azione Cattolica,

la dedizione materna nei collegi per ragazze orfane e bisognose,

l’aiuto nella gestione dei seminari,

la presenza e la cura amorosa negli ospedali, nelle case di riposo per anziane, luoghi, questi, che richiedono la presenza di coloro che riescono a dare ancora un senso alla vita anche nella sofferenza e solitudine e riescono ad accompagnare, con amore disinteressato, gli ultimi momenti della vita terrena  nel passaggio verso l’eternità. In tutte queste opere la religiosa, suora Eucaristica, abbia sempre presente il fine specifico della sua regola di vita.

Noi, sue figlie, ci sentiamo onorate di aver ereditato tale Carisma e ci impegniamo a viverlo acquistando forza dal mistero dell’Eucaristia celebrato ogni giorno sui nostri altari.

Fedeli al nostro carisma, con doverosa sottomissione agli insegnamenti e alle aspettative della Chiesa del post-Concilio, ci caliamo in ogni Chiesa locale dove siamo chiamate per essere animatrici pastorali. Venendo incontro alle esigenze delle nuove povertà, diamo a coloro che incontriamo la nostra testimonianza di Anime innamorate dell’Eucaristia.

La confezione delle ostie per il santo sacrificio e la cura particolare dei Sacerdoti, ministri della Chiesa, è fatta  perché per mezzo loro Gesù è presente nei nostri Altari, per nutrirci nella vita spirituale e accompagnarci in ogni momento della nostra vita.

Attualmente siamo presenti in diverse Diocesi italiane e, da qualche anno, in due Diocesi del Perù, per contribuire all’annuncio della salvezza nella missione ad gentes. Sentiamo forte l’appello di San Vincenzo Pallotti: pregare e lavorare affinché si faccia di tutte le genti un solo ovile sotto un solo Pastore.

I luoghi del nostro lavoro apostolico sono soprattutto le Parrocchie dove in collaborazione con il Parroco, prendiamo parte all’evangelizzazione nei vari settori: dalla preparazione ai sacramenti dell’iniziazione alla pastorale giovanile,  l’animazione liturgica con i bambini e con gli adulti. Siamo presenti nelle scuole, nei pensionati per anziani e disabili, nelle case di accoglienza per ritiri spirituali, nelle scuole di lavoro, oratori, cercando di essere per gli altri  segno di quell’Amore Eterno che Dio ha per ogni sua creatura.

Alcune di noi hanno il compito di essere ministri straordinario dell’Eucaristia, portando agli ammalati non soltanto Gesù sacramentato ma anche una parola di conforto, un momento di compagnia che molti aspettano con tanta gioia.

Se lo spirito di anime eucaristiche riparatrici permea tutte le nostre azioni ed è il movente del nostro Apostolato, ancor più ne manifestiamo gli effetti nell’Adorazione Eucaristica.  Da diversi anni, infatti, ogni giovedì, in tutte le nostre Comunità c’è il Ss.mo Sacramento  esposto per l’Adorazione di noi Religiose e dei laici che desiderano vivere  l’adorazione con noi, nel silenzio e nella preghiera.

In questo modo prendiamo sempre più coscienza che “Il Mistero Eucaristico è la  fonte e il culmine dell’attività pastorale e caritativa della Chiesa” (cfr. Presbyterorum ordinis, n.6). Impariamo a conoscere più a fondo Colui che si è donato totalmente…. Per diventare sue discepole e per entrare in quel grande slancio di dono, per la gloria di Dio e la salvezza del mondo… l’intimità divina con Cristo nel silenzio della contemplazione non ci allontana dai nostri contemporanei, ma, al contrario, ci rende attente e aperte alle gioie e agli affanni degli uomini e allarga il cuore alle dimensioni del mondo. (Giovanni Paolo II, dalla lettera sull’adorazione Eucaristica, n.4)

Da qualche anno abbiamo concretizzato l’idea di avere come collaboratori, sia per la preghiera che per l’apostolato un gruppo di laici chiamato Gruppo ARE (adoratori, riparatori, eucaristici).  Questi laici condividono la finalità del nostro Carisma e ci aiutano a diffonderlo in tutti i luoghi dove noi magari non possiamo essere  presenti. In questo modo siamo lievito dentro le famiglie per riaccendere, risvegliare, ravvivare il senso cristiano della vita, rispondendo in pienezza al progetto di Dio Creatore. Questa apertura verso il mondo laicale è stata accolta e condivisa con impegno dalle varie comunità che con incontri periodici, formano i laici alle finalità del nostro carisma, coinvolgendoli in diverse attività di preghiera, di opere caritative e ricreative.

Siamo inserite anche nelle opere di carità del banco alimentare per le famiglie bisognose e per la mensa dei poveri. Tutto ciò stava molto a cuore anche a San Vincenzo Pallotti.

Il nostro nome: “Suore Eucaristiche di San Vincenzo Pallotti” è di per sé un programma.

Bellissima e suggestiva questa preghiera di Madre Anna: “Oh Gesù Ostia, nello splendore della tua luce divina confondi le nostre anime, consumale, purificale in modo che esse qual piccole fiammelle possano fare corona a Te, sole di giustizia negli splendori eterni”.

La Madre ripeteva spesso una frase che noi figlie abbiamo scolpito nella cappella dedicata a Lei: “Eucaristia, Sospiro dell’anima mia”. Sento di comunicare l’augurio

a tutti di diventare anime innamorate di Gesù Eucaristia, e ogni sospiro dell’anima sia un inno di ringraziamento per il grande dono dell’Eucaristico.

Vi chiediamo di accompagnarci ancora con la vostra preghiera, affinché la fase della Causa di beatificazione abbia tempi brevi e facili, per poter gioire, insieme alle persone che hanno conosciuto Madre Anna direttamente, del riconoscimento finale dell’eroicità delle sue virtù, da parte della Congregazione per le Cause dei Santi. Il Signore, fonte di ogni santità, conceda a tutti la sua benedizione e la Serva di Dio Madre Anna Sardiello, interceda per tutti noi.

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